Mese: marzo 2021

Arricchirsi donando

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“La mia attività di volontariato presso il Policlinico Campus Bio-Medico è iniziata dal 2011, dopo la positiva l’esperienza nell’Associazione “Alberto Sordi” che opera nell’assistenza delle persone anziane fragili.  

Al Campus ho svolto attività di volontariato all’accoglienza e presso il centro prelievi cercando di sostenere ed informare i pazienti e i familiari accompagnandoli presso i servizi richiesti e rassicurandoli nei momenti di incertezza sempre nel rispetto  dei vincoli delle direttive ricevute.

E’ stato interessante partecipare ai  numerosi corsi di formazione e aggiornamento  organizzati dal Campus finalizzati sia alla crescita delle conoscenze tecniche e organizzative che allo scambio di esperienze tra volontari.

Anche da questa esperienza ho avuto la conferma che nel dare un aiuto agli altri arricchiamo la qualità della nostra vita. “

S.

GRAZIE AMGEN

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Un grandissimo grazie ad #AMGEN, che ha elargito all’Associazione Amici dell’Università Campus Bio-Medico di Roma Onlus una sovvenzione che sarà interamente devoluta al progetto PREDATOR, dell’Unità di Allergologia Immunolgia Reumatologia e Ricerca Immunoreumatologia della nostra Università.

Amgen è uno dei leader mondiali nelle #biotecnologie, un’azienda profondamente radicata nella #ricerca scientifica e nell’innovazione, attraverso le quali riesce a trasformare idee nuove e scoperte in terapie per pazienti affetti da malattie gravi. Presente in Italia dal 1990 Amgen contribuisce inoltre in modo qualificato alla crescita sociale e culturale dell’Italia, promuovendo diverse iniziative, in collaborazione con le associazioni dei pazienti e le società scientifiche.

Il Progetto: PREvenzione Dell’obesità nei pAzienTi affetti da artrite psORiasica (PREDATOR)

Una delle comorbidità più frequenti nei pazienti affetti da Artrite Psoriasica è lo stato di sovrappeso e l’obesità (Ogdie, 2015). Numerosi dati di letteratura hanno dimostrato che l’obesità rappresenta un predittore di mancato raggiungimento di minimal disease activity, indipendentemente dal tipo di terapia farmacologica utilizzata per il trattamento dell’#artrite (Eder, 2014; Di Minno, 2013); inoltre, è stato documentato che lo stato di #sovrappeso o #obesità predice minor risposta a farmaci anti-TNFalfa.

I pazienti affetti da Artrite Psoriasica sono gravati da un aumentato rischio cardiovascolare, di cui l’obesità e sovrappeso rappresentano un fattore di rischio di fondamentale importanza. In quest’ottica, appare fondamentale trattare lo stato di sovrappeso in questa categoria di pazienti. Verrà pertanto realizzato un monitoraggio dietologico (tramite app e/o questionari validati) nei pazienti affetti da Artrite Psoriasica seguiti presso gli ambulatori di Immunoreumatologia del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma.

I pazienti saranno informati di tale progetto assitenziale e delle sue modalità realizzative durante le visite reumatologiche di controllo. Il progetto sarà proposto a tutti i pazienti affetti da Artrite Psoriasica.

Il monitoraggio dietologico da remoto comprenderà un diario nutrizionale, elementi di educazione alimentare, test di aderenza alla dieta mediterranea; previo consenso informato, gli elementi raccolti dal paziente tramite l’applicativo saranno visualizzabili da un Dietista, che potrà decidere di proporre un percorso mirato che abbia come possibili obiettivi il calo ponderale e/o una dieta più sana.

Il progetto PREDATOR verrà altresì promosso sul sito del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma.

link: https://www.amgen.com/


“Si comincia per dare”, parola di volontaria

mde

“Sono entrata a far parte di questo gruppo in un periodo particolarmente difficile della mia vita: un grave incidente aveva messo in serio pericolo la vita di mio figlio che dopo mesi di riabilitazione motoria e connitiva ne è uscito per fortuna indenne. Però queste esperienze ti tolgono ogni certezza e seguendo la spinta di una mia cara amica ho fatto il corso per il volontariato . Come diciamo tutti noi volontari si comincia per dare un aiuto agli altri ma in realtà siamo noi i primi a ricevere qualcosa di grande da loro. Si creano dei rapporti di grande empatia . Il Covid ci ha tolto temporaneamente la possibilità di fare questo servizio ma spero di poter rientrare presto.” D.