Quando prende la parola, il prorettore del Campus Bio-Medico, dice di provare un’emozione incredibile per la sala gremita.
“Mi aiuterà – dice – ancora di più quando sarò in giro per il mondo” dove le sue ricerche e le conferenze che tiene in ogni dove lo conducono sempre più spesso da quando è universalmente riconosciuto come un’autentica autorità nel campo della ingegneria biomedica e della robotica. Orgoglioso della sua città, ricorda il recente primato che Cosenza ha conquistato per la sostenibilità e si dice disponibile a mettersi in gioco per collaborazioni con le scuole e con “gli atenei di alto profilo della Calabria con cui è possibile sviluppare collaborazioni ancora più salde”.
[…] “I robot escono dalle fabbriche e le fabbriche hanno bisogno dei robot. Oltre il 99,99% dell’efficienza nelle industrie è da ascrivere ai robot, capaci di produrre per 40 mila ore di lavoro ininterrotto (traguardi inarrivabili per l’uomo)”. Per il prof.Guglielmelli “la robotica industriale in Italia è un patrimonio da difendere”. E poi c’è la robotica di servizio, come ad esempio quella che sviluppa soluzioni in grado di scavare più in fretta possibile tra le macerie di un terremoto per la localizzazione dei feriti e delle persone sepolte sotto le case crollate.
“Lo scenario che dobbiamo avere di fronte – ha spiegato il prof.Guglielmelli nella sua lectio magistralis – è, però, quello dei cosiddetti robot cooperativi (cobots) dove l’uomo e il robot collaborano. Solo nel 5% delle azioni l’uomo può essere sostituito dai robot. Il 95% può invece essere frutto di questa cooperazione uomo-robot”. E’ evidente che più si va avanti nella rivoluzione tecnologica maggiori sono i rischi che si corrono. Ecco perché è importante che le tecnologie vengano dominate. Non bisogna – avverte Guglielmelli – prevaricare sugli aspetti negativi della tecnologia”. E nella sua qualità anche di Vice Presidente della Società Internazionale di Robotica e Automazione ammette candidamente che il punto di snodo risiede nel raggiungere quella “sicurezza collaborativa” che permette di fare interagire e coesistere gli uomini e i robot.”
Enormi le potenzialità indicate dal prof. Guglielmelli per le applicazioni della robotica in campo medico, in grado di mettersi al servizio della salute e di migliorare la qualità della vita. Qui il campo di operatività è veramente molto vasto ed abbraccia quella che viene definita la sanità ubiqua o sanità automatizzata. La robotica viene allora impiegata nella radioterapia, nella chirurgia, con pazienti operati con sistemi robotici, nelle biopsie nelle quali vengono utilizzati bracci robotici non invasivi e – importante conquista – nella chirurgia vertebrale di precisione dove l’intervento del robot consente di non lesionare il midollo, anche se in quest’ultimo caso si è ancora ad uno stadio sperimentale.
Nelle sue conclusioni, il prof. Guglielmelli, ha innegabilmente affermato che si va verso la società dell’automazione e che lo scenario che si apre davanti ai nostri occhi è quello di una progressiva transizione verso sistemi cyberfisici dotati di intelligenza artificiale, in grado di svolgere azioni nel mondo reale per migliorare la qualità della nostra vita sociale e lavorativa. Questo è per Eugenio Guglielmelli il tipo di approccio che può essere condiviso, anche se bisogna prestare molta attenzione alle distorsioni del sistema (le fake news) e indirizzare lo sviluppo solo su ciò che è realmente utile. Approfittando della presenza delle scuole della città, il prof. Guglielmelli ha lanciato un messaggio finale: “occorre diffondere la cultura dell’innovazione alle nuove generazioni, educare la popolazione sulle potenzialità ed i rischi delle tecnologie, formare gli innovatori, che sono cosa diversa dai ricercatori,, promuovere e accelerare le aziende innovative, perché i robot rappresentano il nostro fattore competitivo importante”.
A chiudere la serata, la Vice Presidente del Consiglio comunale Alessandra De Rosa che ha avuto, insieme all’Associazione “Amici del Campus Bio Medico”, magna pars nell’organizzazione dell’evento. La De Rosa si è detta fiera di poter condividere con la città, i giovani e gli studenti presenti la grande soddisfazione di ascoltare il prof. Guglielmelli e di poterlo premiare come ambasciatore della conoscenza.
(idmmagazine.it)